Per fare mezzanotte

Sabato, 26 ottobre 1987
RAI 1 – TG1

Si tratta dell’esordio di una rubrica del Tg1, curata da Bruno Palmieri e condotta da Vincenzo Mollica per occupare lo spazio dalle 23 e 30 al telegiornale della notte, raccontando storie di cultura, spettacolo e costume. Mollica ripercorre (non senza errori) la carriera di Lucio fino a quel momento, monta vari brani dell’archivio Rai e dialoga con il giornalista di Repubblica Gino Castaldo.

  • Balla Linda, nell’esibizione al Cantagiro; la voce di Mollica ripercorre i primi tempi del Battisti autore, ma sbaglia l’anno di nascita (per lui è il 1941) e il brano di esordio a Sanremo (nel 1967 scrive Non prego per me, non La farfalla impazzita);
  • Primi successi nel 1969: Un’avventura a Sanremo e, soprattutto, Acqua azzurra acqua chiara al Festivalbar; consacrazione definitiva con l’album Emozioni e il 45 giri La canzone del sole (ma l’anno è il 1971, non il ’70);
  • Ogni disco firmato Mogol-Battisti diventa un «punto fermo generazionale» e un grande successo commerciale, nonostante il diradamento delle apparizioni televisive e la successiva completa sparizione dal video;
  • Gli artisti che hanno inciso brani di Battisti; sopra tutti, Mina, che nel 1975 firma Minacantalucio;
  • Gli ultimi due dischi della collaborazione con Mogol (inspiegabilmente si ascolta The sun song, tratta da Images) e le svolte artistiche di E già e Don Giovanni;
  • Due digressioni: ll saggio più eccentrico, firmato da Gianfranco Manfedi, e i sospetti di fascismo degli anni ’70 per un gesto a Tutti insieme (si ascolta e guarda E penso a te tratta da quel programma);
  • Mollica inquadra la figura di Mogol, ricorda l’importanza dei testi scritti per Lucio (e sbaglia a citare Mi ritorni in mente), poi lancia il video di Eppur mi son scordato di te (a Teatro 10) per dar prova dell’abilità di Battisti;
  • In dissolvenza dalla copertina di La batteria, il contrabbasso… appare il filmato di Amore mio di provincia (Mollica sbaglia l’anno, datandolo 1983);
  • Gino Castaldo, giornalista di Repubblica (e in precedenza di Muzak): «All’epoca, a causa del filtro dell’ideologia, chiedevamo canzoni nello stile di De Gregori, Guccini, Dalla; Battisti e Mogol parlavano del quotidiano e li sottovalutammo»;
  • La separazione tra Mogol e Battisti, nelle parole di Castaldo: «La separazione pare essere nata da un’evoluzione di Mogol e dalla sua emancipazione dal ruolo di “paroliere”: forse sarebbe nato un risentimento sui ruoli»;
  • Francesco De Gregori canta dal vivo (solo in audio) Anche per te;
  • Mina e Battisti, i due desaparecidos della musica italiana: il loro duetto a Teatro 10 (fino a Il tempo di morire);
  • Il segreto della coppia Mogol-Battisti secondo Castaldo: la loro simbiosi irripetibile e la trasformazione di Mogol in poeta;
  • Appello finale di Mollica a Mina e Battisti: «Nel rispetto delle vostre decisioni, ci farebbe molto piacere riascoltarvi e rivedervi dal vivo»