LUCIO BATTISTI (I MITI MUSICA VOL. 1)

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LUCIO BATTISTI (collana I Miti, vol. 1)
CD BMG Ricordi 74321 581972: 1 marzo 1999
Acqua azzurra • Non è Francesca • 29 settembre • Emozioni • I giardini di marzo • Pensieri e parole • Mi ritorni in mente • Il mio canto libero • … e penso a te • La collina dei ciliegi.
Art direction: Giacomo Callo.
Progetto grafico: Roberta Piccardo.
Digital master: Alfredo Bussone.
Due diverse edizioni, una distribuita nelle edicole con fascicolo e una nei normali canali di distribuzione con libretto più corposo contenente una breve presentazione per ogni brano, una prefazione a cura di Ferdinando Fratarcangeli ed i testi e gli accordi delle canzoni Mi ritorni in mente, Emozioni ed … e penso a te.
Ristampato nel 2007 per la grande distribuzione.
Foto di copertina dello Studio Begotti.
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Lucio Battisti — II mito
Lucio Battisti è stato il musicista più originale e innovativo del pop italiano. Le sue canzoni, soprattutto quelle scritte con Mogol, hanno oggi una freschezza compositiva che pochi altri possono vantare. Le sue origini attingono prevalentemente al blues, al rhythm’n’blues, con accenti jazz e country, pur rispettando le radici melodiche della nostra cultura popolare e mediterranea. Nato a Poggio Bustone, nella provincia reatina, il 5 marzo del 1945, poco dopo si trasferisce a Roma con la famiglia. Dopo aver conseguito il diploma di perito industriale Lucio decide di dedicarsi totalmente alla musica, la sua grande passione. I primi passi nel mondo musicale li muove militando in piccoli complessi fino ad entrare nella più importante formazione de I Campioni, gruppo che, soprattutto tra la fine degli anni ’50 e l’inizio del decennio successivo, accompagna Tony Dallara nelle serate. Inizia a comporre le prime canzoni che sottopone a varie case discografiche proponendosi anche come interprete. È il momento del beat e la produzione è dominata soprattutto da complessi che si interessano prevalentemente di cover. Malgrado ciò, piacciono le sue canzoni: i Dik Dik incidono “Se rimani con me” e “Dolce di giorno”, i Ribelli “Per una lira”, I profeti “Le ombre della sera”, mentre Milena Cantù, l’ex Ragazza del Clan si interessa a “Che importa a me”. Il primo provino Lucio lo sostiene alla Cgd dove viene ascoltato dal direttore artistico Franco Crepax e Christine Leroux, segretaria e talent-scout che rimane impressionata dal modo di proporsi del ragazzo, dall’originalità della sua voce (sarà il primo a ricorrere al mezzo falsetto), intuendone per prima le notevoli potenzialità artistiche. Si ricorderà di lui poco tempo dopo, quando per conto della Ricordi è alla ricerca di validi artisti emergenti. Capelli ricci, timido, con l’immancabile foulard colorato allacciato intorno al collo, Battisti stipula il primo contratto con la Ricordi. A Giulio Rapetti, in arte Mogol, il compito di affiancarlo per la scrittura dei testi. La primissima incisione è datata febbraio ’66: è una canzone di Sergio Endrigo, “Adesso sì”, che la Ricordi gli chiede di registrare per inserirla in un album-raccolta che racchiude le canzoni del Festival di Sanremo di quell’anno. Il vero debutto discografico è invece del luglio successivo. È un 45 giri che comprende le versioni delle già edite “Per una lira” e “Dolce di giorno”. Disco che passa però completamente sotto silenzio, cosi come il successivo “Luisa Rossi” inciso l’anno dopo. Nel frattempo, continua a scrivere per sé e per altri: “29 settembre” dell’Equipe 84 conquista il posto della Hit Parade, “Balla Linda” e “Acqua azzurra acqua chiara” spalancano definitivamente a Lucio Battisti le porte del successo.

Fernando Fratarcangeli

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