Raccontando Battisti

Martedì, 9 settembre 2003
Rai Uno – Speciale TG1

  • Sigla: Eppur mi son scordato di te (finale) dal vivo a Teatro 10;
  • Adriano Celentano racconta la storia del brano L’arcobaleno, scritto da Gianni Bella e Mogol, dedicato a Lucio;
  • L’arcobaleno (mentre Celentano canta, in sovrapposizione immagini di Battisti);
  • Roberto Benigni: «Battisti e Mogol facevano una canzone più bella dell’altra e noi consumavamo il juke-box: per me il loro repertorio è come un poema nel quale un canto è bello come l’altro»;
  • Il mio canto libero alla tv francese;
  • Laura Pausini: «Credo che Lucio sia l’icona della musica italiana pop. La lezione che mi ha dato è: essere sé stessi nella musica»;
  • La canzone del sole;
  • Renato Zero: «Battisti è ancora nell’aria e nelle partiture di tutti quelli che si sono misurati con lui»;
  • 1966 (anni di movimenti giovanili, dell’ora legale e dell’alluvione a Firenze): i primi brani di Lucio come autore. Pietruccio ricorda Se rimani con me, si ascolta Per una lira (da Speciale per voi) e si ricorda il sodalizio con Equipe 84 (29 settembre e Nel cuore nell’anima) e Dik Dik;
  • I giardini di marzo;
  • Carlo Verdone: «Lucio è forse l’unico vero grande autore che abbiamo avuto; nelle sue canzoni c’è tanta sincerità»;
  • 29 settembre, cantata dall’Equipe 84 e da Battisti (a Speciale per voi);
  • Bruno Lauzi (da una puntata di Taratatà): «L’unico errore di Lucio? Credere poco in E penso a te, mettendola sul lato B di un mio 45 giri»;
  • Amore caro amore bello (sempre da Taratatà);
  • Gianni Morandi: «Alla fine degli anni ’60, nel mio periodo di crisi, rimanevo a bocca aperta per ciò che lui proponeva ed io non sapevo più dire»;
  • Balla Linda;
  • Antonello Falqui: «Faticammo molto per far duettare Lucio con Mina a Teatro 10: lui si sentiva in difficoltà per lo studio, per il pubblico, ma Mina metteva a proprio agio tutti»; frammento del duetto (Il tempo di morire);
  • Fiorella Mannoia: «Lucio è stato fondamentale, rivoluzionario per la musica ed il modo di fare musica in Italia: nei suoi dischi si respirava libertà creativa, come in Sgt. Peppers dei Beatles»;
  • Emozioni;
  • Ennio Morricone: «Il successo, con Battisti, ha detto la verità; lui e Mogol erano due anime gemelle per la musica»;
  • Pensieri e parole (da Tutti insieme);
  • Pippo Baudo: «Quando sentii suonare e cantare Lucio la prima volta non mi parve un granché, ma mi sbagliavo. Lo rividi a Sanremo nel 1969; era stato eliminato e credeva che la sua carriera fosse finita, ma si era sbagliato»;
  • Un’avventura (tratta da Sanremo 1969);
  • Claudio Baglioni: «Ho incontrato due volte Lucio: a Los Angeles, dopo la registrazione del suo Images, e sul Lago di Como, mentre finivo Strada facendo e lui terminava il suo rapporto con Westley»;
  • Mi ritorni in mente;
  • Mario Capanna: «Nel mio libro Coscienza globale cito una parte dei Giardini di marzo: una frase come “l’universo trova spazio dentro me” è splendida e la bellezza delle canzoni di Battisti resta»;
  • E penso a te;
  • Lucio Dalla: «Gli proposi di fare un tour insieme, all’inizio degli anni ’80, ma mi disse di no; era davvero schivo, anche se la sua musica comunicava moltissimo»;
  • Fiori rosa fiori di pesco (da Speciale per voi);
  • Luciano Ligabue: «Lucio mi fa ricordare il programma Hit parade e la voce di Lelio Luttazzi, che annunciava che Battisti era ancora al primo posto nella classifica dei singoli; lui riusciva a far apparire semplici, di facile ascolto soluzioni musicali molto complesse»;
  • Non è Francesca (da Incontro con Lucio Battisti);
  • Zucchero: «Battisti per me è il massimo, come autore, interprete e per la sua scrittura; questo non solo nel periodo mogoliano, ma anche nella collaborazione con Panella, specie nel disco Don Giovanni»;
  • Le cose che pensano (con video di Milo Manara);
  • Lelio Luttazzi: «Ricordo che di Battisti invidiavo il giro armonico, la melodia e le parole delle sue canzoni»;
  • 7 e 40;
  • Massimo Ranieri: «Quando ascoltai la prima volta Per una lira mi accorsi che rompeva ogni canone, era ciò che avrei voluto essere io allora» (Per una lira, da Speciale per voi); «Nel 1969 vinsi il Cantagiro con Rose rosse, ma Lucio meritava di vincere ed il pubblico lo acclamò»;
  • Io vivrò (senza te) (a Speciale per voi, con la chitarra e poi al pianoforte);
  • Andrea Mingardi (autore per sé e per Mina di Mogol-Battisti): «Lucio è una delle poche cose che siamo riusciti a non rovinare, in tutti questi anni; lo incontrai all’Altro mondo a Rimini e, dopo il suo concerto, mi disse che non avrebbe più cantato in pubblico»;
  • Amor mio (cantata da Mina);
  • Mogol: «Assieme io e Lucio abbiamo vissuto un periodo fantastico. Quando avevamo finito i pezzi, avevamo i nostri rituali: andavamo a far sentire le canzoni all’istituto tumori a Milano e ad alcuni nostri amici»;
  • Chiusura con Eppur mi son scordato di te (prima a Teatro 10 da solo, con la chitarra, poi in duetto con Mina).